Hotel al Pantheon Roma
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Hotel San Remo nei pressi del Pantheon
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Hotel Farnesina nei pressi del Pantheon
Hotel, immerso nel cuore della città di Roma e di pregiate rifiniture, offre a tutti i propri visitatori un ambiente accogliente.
Hotel al Pantheon, Tempio di Roma
L'edificio che meglio si presta a rappresentare la monumentalità degli
edifici sorti nel Campo Marzio è il grandioso Pantheon, un tempio destinato
a contenere la memoria delle divinità dei vari popoli del vasto impero
romano, costituito all'epoca anche dai territori greci ed orientali.
Creato da Marco Vipsanio Agrippa nel 27 a.C., più volte restaurato e ricostruito
quasi interamente da Adriano nel 110-125 d.C., subė ulteriori interventi
conservativi nel III secolo sotto Settimio Severo e poi ancora durante il Medioevo
e nell'età Moderna.
La sua struttura attuale è praticamente identica a quella originaria,
un tempio a pianta circolare racchiuso entro pareti di forma cilindrica, dotato
di un ingresso monumentale costituito da un ampio pronao a timpano, elemento
che conferisce una precisa collocazione spaziale al tempio.
L'interno è composto da una grande aula circolare, sulla quale
poggia una cupola emisferica dal diametro di 43 metri, valore che corrisponde
esattamente a quello della sua altezza calcolata dal vertice al pavimento, esprimendo
architettonicamente un concetto quanto mai vicino alla sfericità.
La monumentalità del tempio era amplificata dai preziosissimi rivestimenti
in marmi policromi, dagli stucchi e dalla copertura fatta di tegole in bronzo
dorato.
L'interno del Pantheon ha subito pochi mutamenti dall'epoca della
sua costruzione ad oggi. Anche la pavimentazione, pur avendo subito ristrutturazioni
ha mantenuto praticamente inalterato il disegno, cosė come pure il soffitto
a cassettoni della cupola, originariamente rivestito con ornamenti in stucco.
Fra tutti i monumenti, le statue e le immagini religiose contenute all'interno
del magnifico ambiente del Pantheon, spicca la celebre tomba di Raffaello,
posta nell'edicola fra la seconda e la terza cappella sulla sinistra.
Sobria ed elegante nella concezione, reca il celebre epitaffio: "Qui
giace Raffaello, dal quale, vivo, la gran madre di tutte le cose, la natura,
temette di essere vinta, e lui, morto, di morire".