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Anno: 1951
Regista: Steno, Mario Monicelli
Attori: Totò, Anna Carena, Alberto Sordi, Aroldo Tieri
Adattamento libero di due racconti di Checov, "La morte dell'impiegato" ed " Esami di promozione", dove il protagonista è l'archivista (Totò) di un ministero che conduce un'esistenza grama e meschina. Per sollevarsi dalla propria condizione sogna la promozione, ma incomprensioni con il proprio superiore, seguite da episodi goffi e sfortunati, lo pongono in una situazione sfavorevole. L'ultima sciagura gli piomba sul capo quando si scopre che non possiede neanche la licenza elementare.
Per conservare il posto di lavoro, dovrà conseguirla sostenendo un esame. L'antipatia di uno dei membri della commissione (Alberto Sordi), non gli consentirà di superare l'esame a causa dei tranelli di quest'ultimo. Il titolo del film prende appunto origine da una delle domande rivolte dall'esaminatore a Totò.
Nelle novelle dell'autore la triste storia dell'impiegato si conclude con un disperato suicidio, mentre Totò sogna semplicemente di porre fine alla sua esistenza, fornendo oltretutto alla moglie i numeri vincenti da giocare al lotto. Il cambiamento fu dovuto all'intervento della censura, la quale impose altri tagli e cambi di battute, ritardando l'uscita del film di circa un anno.
Il motivo di tanta attenzione risiede probabilmente nel giudizio negativo che poteva trasparire dal film sul trattamento economico ed "esistenziale" poco lusinghiero che lo Stato avrebbe riservato ai suoi servitori.
Tutto il film ruota difatti attorno alla misera vita di un dipendente del ministero, alle prese con superiori arroganti e arrivisti che intralciano la sua strada non verso la ricchezza, ma alla semplice ricerca di un'esistenza più dignitosa.