Roma Bizantina

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La caduta dell'Impero Romano d'Occidente quindi non implicò enormi stravolgimenti nella vita politica e sociale, soprattutto di Roma. Gli Eruli e gli Ostrogoti continuarono a governare da Ravenna, mentre l'amministrazione dell'antica capitale era affidata al senato.
Un'importanza sempre crescente acquisisce il papa, scelto prevalentemente fra gli esponenti delle famiglie che compongono il senato.
La figura del papa da questo momento in poi assumerà sempre maggiore importanza per la città di Roma.
A partire dal 536 Roma cadrà sotto l'orbita bizantina, con la presa della città da parte del generale Belisario, nell'ambito del tentativo di riconquista dei territori dell'Impero Romano d'Occidente intrapresa dall'Imperatore d'Oriente Giustiniano I, strappata definitivamente agli Ostrogoti nel 552.
Per la città di Roma non è un periodo felicissimo. Le guerre e i saccheggi comportarono povertà e devastazione. La popolazione si ridusse rapidamente, e i sussidi promessi dall'imperatore non sempre garantivano il mantenimento delle principali strutture pubbliche, come gli acquedotti e i ponti.
Con il successore di Giustiniano, Giustino II, il governo bizantino ridusse sempre di più il suo controllo sulla penisola, limitandosi a presidiare le città di Roma e Ravenna, anche a causa delle conquiste dei Longobardi.
In ogni caso il dominio, almeno formale, dei bizantini su Roma, durerà per circa due secoli, mentre nell'amministrazione della città assumeva un ruolo sempre crescente il papa. Oltre a curare l'amministrazione la chiesa poté disporre di un numero sempre crescente di possedimenti, un tempo di proprietà dell'aristocrazia, sviluppando inoltre una rete di istituzioni delegate al sostegno e alla difesa della popolazione. A tale scopo, e sotto la guida di Gregorio I vengono creati i dicasteri e le diaconie, gestiti da laici ed ecclesiastici, si moltiplicano i monasteri, e un nunzio sedeva stabilmente presso la corte bizantina per rappresentare permanentemente la chiesa. Quando il re longobardo Agilulfo riprese le ostilità contro Napoli e Roma, fu direttamente papa Gregorio a trattare la pace nel 598, riconosciuto solo successivamente dall'imperatore bizantino Maurizio.
Per tutto il VI e il VII secolo la rapida espansione del cristianesimo determinò un elevato afflusso di fedeli e pellegrini presso Roma, favorendo l'erezione di sempre nuovi santuari.

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