Porta Maggiore

Indirizzo: piazza di Porta Maggiore

Superato l'Anfiteatro Castrense, inserito nelle mura all'altezza di Santa Croce in Gerusalemme, così chiamato probabilmente per i giochi che i soldati di guardia vi facevano, arriviamo di fronte alla Porta Maggiore. Dai due fornici che la costituivano uscivano altrettante strade, la Casilina-Labicana e la Prenestina, e forse anche la Collatina.

Questa porta doveva in origine chiamarsi Porta Prenestina-Labicana per le vicinanze con il Sessorio di cui costituiva l'accesso principale. Venne poi detta Majoris-Sessoriana. Pare che per un certo periodo ( secondo il Lugli) a causa di un'immagine della Madonna che era nei pressi, attrasse l'attenzione della gente e venne chiamata Porta Dominae o Porta Donna. Il Fulvio rispolverò uno dei vecchi nomi chiamandola Porta Maggiore. L'aula sessoriana finì con l'avere il sopravvento nel suo attributo di "maggiore" e tale è il nome arrivato a noi.Tre iscrizioni poste sull'attico in fasce longitudinali rammentano la funzione di castello per l'acqua di questo arco sul quale si convogliavano l'Aniene Nuovo e l'Acqua Claudia.

La terza iscrizione parla invece di restauri effettuati da Vespasiano e Tito. L'insieme monumentale di Porta Maggiore comprende anche il sepolcro di Eurisace, panettiere arricchitosi con gli appalti statali per la produzione del pane da distribuire gratuitamente ai poveri. Il fregio ricorda le varie fasi della panificazione , dal servo che riceve il grano che deve essere macinato sotto l'attenzione di un funzionario che annota su una tavoletta l'intero movimento, funzionario che si trova anche più avanti dove si descrive il pagamento del macinato. Le mole sono mosse da asini controllati da due addetti e il fornaio si chiamava"pistor", ovvero "pestatore" termine legato all'atto della macinazione. Tale sepolcro venne rinvenuto nel corso dei lavori del 1838.