villa celimontana

Indirizzo: Via della Navicella

Situata in Piazza della Navicella denominata Villa Celimontana, gia' Mattei, poi Godoy, poi Hoffmann. La Villa fu sistemata nel penultimo decennio del Cinquecento da Giacomo Del Duca, su commissione di Ciriaco Mattei, nelle forme del giardino all'italiana decorato da fontane e sculture antiche.

Nel Seicento furono create nuove fontane e si apportarono alcune modifiche al casino; la villa subi' pero' una radicale trasformazione nell'Ottocento: il principe Godoy,cambio' radicalmente l'assetto del giardino del nuovo stile "all'inglese". Ulteriori interventi furono compiuti dalle successive proprieta' e, in particolare, vanno segnalati quelli di definitiva sistemazione del giardino in senso paesistico, compiuti tra il 1858 ed il 1861, durante la proprieta' Leroux-Bauffremont, con tutta probabilita' del giardiniere francese Pietro Charles. Ultimo proprietario fu il barone sassone Riccardo Hoffmann che detenne il complesso dal 1870 al 1915.

Dopo il 1870 l'unico intervento degno di menzione è la costruzione di un'edicola-tempietto in forme gotiche voluta dal barone Hoffmann intorno al 1880. Il tempietto rappresenta in ogni caso un pregevole esempio di contaminazione eclettica di un complesso di tradizione rinascimentale e barocca romana: se il monumento e' adeguato al nuovo disegno del giardino, che aveva contraddetto la regolarita' architettonica di quello creato dai Mattei permeandolo di una spiccata atmosfera romantica, sembra pero' distaccarsi completamente da quell'equilibrio tra paesaggio e antichita', tra il movimento del verde e la persistenza del forte senso prospettico degli antichi viali principali tuttora conservati.

All'interno, protetta dalle volte a crociera del portico, un'absidiola centrale accoglie un'ara quadrangolare antica, decorata da aquile e bucrani angolari che sorreggono festoni frugiferi: su di essa era collocata una statua di S.Michele, oggi scomparsa.

Nel 1925, la Villa fu confiscata dal Demanio dello Stato che cedette il parco al Comune di Roma per adibirlo a giardino pubblico.