Piazza Navona
Indirizzo: Piazza Navona
Piazza Navona ha sempre rappresentato un luogo di incontro e di scambio a causa di diversi fattori. Hanno determinato questa sorte la bella foggia della piazza, la prolungata frequentazione popolare anche nei secoli di decadenza e la sua capacità di adattamento ad area di mercato, la consacrazione cristiana avvenuta tramite il sacrificio di una martire fanciulla, la posizione sulla via dei Prati vaticani divenuti luogo di pellegrinaggio.
Dal Quattrocento in poi Piazza Navona, facendo le veci della Piazza del Comune e di quella del Duomo rappresenta un luogo sostitutivo di centri d'interesse: un santuario, un palazzo del potere papale (Palazzo Pamphili) e altre residenze aristocratiche, un attivissimo mercato, il centro culturale cittadino costituito dall'attigua"Sapienza", la vicina Cancelleria Apostolica, punto di riferimento amministrativo, la zona di informazioni rappresentata da tipografie, librerie, negozi di stampe, redazione degli "Avvisi", e un elemento importante, simbolico e suggestivo come il torso di Pasquino. Questi elementi hanno determinato lo spontaneo successo di un luogo che, nonostante l'importanza di altri luoghi limitrofi, come Piazza S. Eustachio o Campo de' Fiori, non ha mai perduto, in cinque secoli, la caratteristica di vero cuore della città .
Piazza Navona nacque con Domiziano, il Flavio che completò il programma urbanistico avviato dal padre Vespasiano e proseguito da Tito, suo fratello.

Venne qui creato uno stadio per le esibizioni ginniche insieme con un vicino Odeon per gare e prestazioni musicali: ciò che ne derivò fu un complesso sportivo culturale in linea con lo spirito delle antiche Olimpiadi.
Queste nuove realizzazioni e la Naumachia portarono al risanamento idraulico dei terreni della maggiore ansa tiberina. Dopo l'abbandono dell'impianto sportivo i fornici dell'antica costruzione anulare dello stadio costituirono probabilmente un rifugio per qualche famiglia.
Nel 356 l'imperatore bizantino Costanzo II ne aveva depredato i marmi per arricchire Costantinopoli, ma a metà del V secolo lo stadio risultava ancora in uso e a partire dal III secolo venne utilizzato in alternativa all'Anfiteatro Flavio, devastato dagli incendi, anche per spettacoli di gladiatori e di fiere. Forse da ciò deriva la leggenda che vede il martirio della dodicenne Agnese nello Stadio, nell'epoca di Diocleziano, cioè alla fine del III secolo; fatto che toccò profondamente la sensibilità dei romani.
Agnese entrò nella triade dei martiri più venerati con Sebastiano e Lorenzo.

Nel Quattrocento si verificò un incremento di popolazione dopo lo spopolamento del secolo precedente e la zona di Campo Marzio ospitò i primi ampliamenti dell'abitato e la zona prossima a Piazza Navona fu oggetto di molte iniziative edilizie, a cominciare dalla creazione della Chiesa di S. Agostino, del 1470, punto di saldatura architettonica tra stile gotico e rinascimentale.
Vi furono insediamenti monastico - ospedalieri, come l'Ospizio dei Francesi e di S. Luigi, quello dei Portoghesi di S: Antonio e quello degli Spagnoli con la Chiesa di S: Giacomo. Inoltre l'Ospizio dei Teutoni creava nell'anno giubilare 1500 la chiesa di S. Maria dell'Anima che avrebbe dato il nome alla strada parallela a Piazza Navona.
Anche le grandi famiglie vollero fare costruire nella zona: i Riario (palazzo Altemps), i Massimo, i Galli, i Della Valle, e sull'anello dello stadio sulle stesse fondazioni, gli Orsini, sul luogo dell'attuale Palazzo Braschi, il cardinale Sforza, i Torres (attuale palazzo Lancellotti) e i Mellini, egemoni della zona a cui sarebbero poi subentrati i Pamphili.
Inoltre nella zona Sisto IV fece sistemare via di Monte Brianzo e fece costruire la chiesa votiva di S. Maria della Pace, con annesso il chiostro del Bramante.
Il governatore di Roma all'epoca di Sisto IV, il cardinale di Estouteville del titolo di S. Agostino, decise di far trasferire nel 1477 il mercato che si teneva nella piazza del Campidoglio o meglio, li' lasciò il mercato del pesce e demandò la vendita di ortaggi, carni e merci varie a quello dell'antico stadio. Così ciò creò una quotidiana frequentazione della piazza, che si cominciò a chiamare la piazza"in Agone" a ricordo delle gare ginniche che avvenivano nello Stadio e poi Piazza Navona con una corruzione linguistica forse dovuta anche al ricordo delle gare nautiche delle naumachie.
La piazza divenne inoltre sede di feste e processioni: il Duca Valentino nel 1500 vi celebrò il proprio trionfo sotto la foggia della rievocazione del trionfo di Cesare; gli Spagnoli introdussero nel 1579 la tradizione della processione di Pasqua con sparo di mortoretti; si cominciò a praticare il gioco della"cuccagna" nella piazza. Insomma la piazza tendeva sempre più a rappresentare quel baricentro della città che era mancato alla Roma cristiana. Le iniziative quindi di migliorie videro l'introduzione nella piazza da parte di Gregorio XIII di tre fontane e di un abbeveratoio per il mercato e gli animali da trasporto. Un momento importante nell'assetto della piazza fu l'insediamento negli edifici di essa della famiglia Pamphili, dalla quale sarebbe poi venuto Innocenzo X.

Il suo proposito di dotare di una reggia il proprio casato, facendo della Chiesa di S.Agnese la cappella del palazzo, si incontrò con la fioritura del Barocco. Bernini creò le fontane, i Rainaldi idearono il palazzo Pamphili e Borromini imprimette il proprio carattere nella chiesa e fece sorgere nei pressi la splendida chiesa di S. Ivo alla Sapienza. La piazza assumeva cosi il suo definitivo assetto architettonico e accresceva la sua importanza tramite lo sviluppo dello Studio romano della Sapienza, a pochi passi di distanza, e la sistemazione della Cancelleria papale in quei pressi. Tutto il mondo degli studi e della Curia gravitava così su Piazza Navona. Si insediarono così accanto a piazza Navona le tipografie, gli stampatori di incisioni, i librai, i "menanti" che diffondevano i loro "Avvisi" a stampa, utilizzando le informazioni che arrivavano agli uffici di Curia. Da qui partivano anche i servizi di posta. Essa divenne anche zona di spettacoli pubblici offerti dai vari ambasciatori, e sede del "lago" estivo , mediante la chiusura degli sbocchi delle fontane.
Erano quindi molte le attività che venivano svolte presso questa piazza; così venne creata, a metà Settecento, una apposita magistratura che le ordinasse e le gestisse, il "Governatore di piazza Navona". Così nonostante la concorrenza dell'altro centro della città , Campo dei Fiori, in realtà piazza Navona rimase il vero cuore pulsante della città . Con la risistemazione del fondo a conca avvenuto negli anni 1869 - 71 portò alla sparizione del mercato e del "lago". Rimase però il carattere ludico - fieristico della piazza. L'ultimo secolo la vede sede della tradizione della fiera natalizia e della Befana, ad anche del Carnevale. Ma il ruolo della piazza era ormai mortificato. Gradualmente le sue manifestazioni si erano inaridite; la perdita del mercato la aveva resa più pulita ma più spoglia. Gli Spagnoli avevano abbandonato S: Giacomo per la chiesa di Monserrato, erano spariti dei teatri della zona e gli spettacoli dei burattini. Non si davano più le grandi feste. Così la piazza ha perso il suo lustro di un tempo ed ora è luogo di passeggio (zona pedonale) e vi permane la tradizione della fiera natalizia e della Befana.