PONTE MILVIO
La costruzione di Ponte Milvio si fa risalire al 109 a.C. per opera del censore M. Emilio Scauro. E' uno dei ponti più antichi e gli si attribuisce una notevole importanza in quanto aveva il ruolo di sbarrare la principale via che permetteva di accedere verso Roma, tanto dal nord quanto dall'est. Il nome del ponte potrebbe derivare dal primo costruttore, appartenente alla gens Milvia. Dal 120 d.C. il ponte venne chiamato "mollo" forse per la sua elasticità ; un'antica carta geografica (Tavola Peutingeriana) lo definiva"pons Julii", venne poi la ovlta del nome "Milvius" che si credette derivato da"Aemilius", fondatore del primitivo ponte realizzato in muratura e pietre.
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Nell'anno 675, dopo la morte di Silla, i luogotenenti, Lutazio Catulo e Gneo Pompeo, occuparono il ponte per bloccare Lepido che voleva rescissi gli atti di Silla. Nel 312 d.C., quando nella battaglia tra Massenzio e Costantino in località Saxa Rubra, il primo, in ritirata, non potà © andare oltre il ponte, in quanto lo trovò interrotto, non gli rimase altra alternativa se non quella di gettarsi nel fiume, dove trovò la morte. Nel 536, durante la guerra gotica il ponte fu la difesa della città . Il primo restauro ebbe luogo nel 1149, per opera del comune di Roma. Ad esso fece seguito quello del 1336, per i danni provocati dagli Orsini. Nel 1429 ci furono i lavori di restauro di Francesco da Genazzano. Tre anni dopo, nel 1432, Eugenio IV dette incarico a Giovanni di Val Rubiano di effettuare lavori al fine di modificare il ponte per renderlo sicuro in vista dell'avvenimento del passaggio del fastoso corteo che accompagnava Sigismondo di Lussemburgo, re di Germania, Boemia e Ungheria, a Roma per l'incoronazione. Nel 1450 Niccolò V diede il via a numerosi restauri proseguiti fino al 1457 da Callisto III. Nel 1805 fu riparato nuovamente, dopo una intemperanza del Tevere, per onorare papa Pio VII, ritornato a Roma da Parigi, dopo l'incoronazione di Napoleone.
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Le operazione di restauro furono affidate a Giuseppe Valadier che tolse i due ponti levatoi in legno e li sostituì con degli archi in muratura. Nel 1849 i garibaldini, allo scopo di ritardare l'entrata verso Roma delle truppe francesi, distrussero una parte dell'arco e la pavimentazione del ponte. Le riparazioni furono eseguite dall'architetto Francesco Azzurrini per incarico del governo pontificio. Le due sculture ai lati della testata nord, raffiguranti il Battista nell'atto di battezzare Gesù, si trovano oggi nel museo di Roma di palazzo Braschi.