Fontana delle tartarughe

Quando nel 1570 la Congregazione delle Fonti divulgò l'elenco delle 18 nuove fontane alimentate dall'Acqua Vergine, progettate dall'architetto romano Jacopo della Porta, Muzio Mattei, sentendosi trascurato, si offrì di pavimentare a sue spese la piccola piazza antistante i suoi palazzi , di assicurarne la vigilanza e la pulizia, ottenendo in cambio che nel 1581 venisse redatto un progetto per la desiderata fontane e che questa corrispondesse a determinate particolari caratteristiche.
Ne risultò una fontana dalla foggia ben più ricca e scultorea di quelle use al Della Porta, meri supporti architettonici che si limitavano a far zampillare l'acqua raccogliendola in successivi bacili a caduta.
Abbiamo di fronte ai nostri occhi la fontana forse più squisita ed elegante d' Europa, un' opera che risquote ammirazione; alla struttura architettonica dellaportiana si aggingono infatti quattro figure efebiche nell'atto di sostenere il catino superiore ed al contmpo, pià © poggiato su altrettanti delfini, giocano con quattro tarturughe nell'intento di bagnarsi.
Ma l' estremo valore che fa di una fontana quasi minuscola un vertice dell' arte mondiale, consiste nella sua posizione storica: è il punto culminante dell' arduo valico tra il Rinascimento e il Manierismo, l' annuncio trionfale della splendida Arte della Fontana, l' opera eccelsa ( Michelangelo a parte ) della difficilissima transizione fra gli ultimi bagliori della Rinascenza e le prime luci del Barocco.

Notate, oltre alla ben nota eleganza dei corpi flessuosi, gli occhi sbarrati, senza pupilla, autentico marchio del Manierismo. Tali mirabili esempi scultorei, inizialmente previsti in marmo e successivamente realizzati in bronzo, furono commissionati a Taddeo Landini, che compì l'opera nel 1584, realizzando anche quei delfini che originariamente previsti sul bacile superiore, furono destinati altrove e sostituiti con le quattro celebri tartarughe, che altrettanto bene si integrano con il ritmo compositivo sia dell' insieme, sia delle conchiglie sottostanti che nelle loro capaci valve raccolgono il prezioso flutto.