Area sacra di Largo Argentina

L'area compresa tra le estreme propaggini del Campidoglio e del Quirinale e il Tevere, esterna alla città  ed al pomerium, per tutta l'età  antica è caratterizzata da due attività : la demanialità  e le esercitazioni militari. Lo stesso nome di Campo Marzio deriva da tali attività  e legato ad esse è la presenza di un vetusto santuario di Marte. Ma l'area si riempì nell'arco dell'età  repubblicana ed imperiale anche di altri monumenti relativi a nuovi culti e si restrinse sempre più lo spazio per le esercitazioni militari. Esse vennero relegate alla zona dell'ansa del Tevere; infatti essa fu l'unica che conservò il nome di Campo Marzio anche in età  medioevale e moderna.

La principale funzione che caratterizzò la zona del Campo Marzio fu quella delle operazioni di voto per le magistrature. A tale fine si edificò la piazza dei Saepta (vedi), che con altri edifici formava un complesso per assemblee ed operazioni di voto.

La zona meridionale di Campo Marzio vide il fiorire, negli ultimi due secoli della Repubblica, di una intensa attività  di edilizia monumentale promossa dalle gentes dell'aristocrazia senatoria: vennero costruiti i templi di Ercole e delle Muse (187 a. C.), di Giunone Regina (179 a. C.), di Giove Statore (146 a.C.) e i portici di Ottavio (168 a.C.) e di Metello (146 a.C.). Molto importante fu la costruzione del teatro da parte di Gneo Pompeo, che da lui prese poi il nome. La costruzione del teatro di Balbo (13 a.C.) costituisce l'ultimo intervento monumentale di un membro dell'aristocrazia estraneo alla famiglia imperiale. Infatti Augusto continuerà  l'opera di edificazione della zona con la costruzione del teatro di Marcello (vedi) e con i rifacimenti dei templi di Apollo e Bellona e del portico di Metello, dedicato a Ottavia, sorella di Augusto.

Si inizia cosi un periodo in cui sarà  lo stesso princeps o personaggi a lui legati (come il genero Agrippa) che faranno costruire un'impressionante serie di monumenti che ridisegneranno l'intero Campo Marzio. Oltre a quelli citati e al rifacimento dei Saepta e degli edifici connessi, a questi interventi si deve la costruzione delle terme di Agrippa, le prime terme pubbliche di Roma, del primo anfiteatro stabile, quello di Statilio Tauro, del Pantheon, dell'Ara Pacis, del grande orologio solare. Con la costruzione del mausoleo per sà © e per i membri della sua gens, Ottaviano pose il suggello definitivo a questa riappropriazione in chiave augustea dell'intero Campo Marzio.

A partire dall'età  repubblicana anche la Villa Publica, (zona centrale del Campo Marzio, compresa tra il Circo Flaminio e il complesso dei Saepta e degli edifici annessi) che, oltre a svolgere la funzione di parco pubblico, era anche la sede di alcune funzioni censuarie quinquennali e al cui interno sorse l'area sacra di largo Argentina, cominciò ad essere occupata da templi, portici e da altri edifici monumentali.