fontana di trevi
Le tappe dell'itinerario
obelisco campense obelisco agonale colonna di marco aurelio fontana di piazza della rotonda obelisco macuteo poseidonion storia del pantheon fontana di trevi sant'ivo hadrianeum
Se non la più bella e la più artistica, la fontana di Trevi (piazza omonima) è certamente la più scenografica e la più nota tra le fontane di Roma e costituisce la mostra dell'acqua Vergine proveniente dalle sorgenti di Salone, nell'ager Lucullanus, all'ottavo miglio della via Collatina donde le aveva originariamente condotte a Roma, nel 19 a.C. Marco Vipsanio Agràppa per alimentare le terme da lui costruite al Pantheon e per abbellire i suoi giardini al Campo Marzio. Sulla «strana» denominazione dell'acqua esistono varie versioni. Secondo alcuni autori essa fu detta vergine perchà © condotta a Roma «pura e incontaminata»; secondo altri il nome le venne assegnato da Agrippa in omaggio ad una fanciulla (virgo) che ne avrebbe indicato le sorgenti ai suoi soldati assetati; una terza ipotesi, fa riferimento ad un rabdomante il quale avrebbe trovato le sorgenti attraverso l'uso della virga, la piccola verga, cioè, fin d'allora adoperata per le ricerche nel sottosuolo. Meno complicata è invece l'origine dell'altro nome con cui è anche nota la stessa acqua, la quale cominciò infatti ad essere chiamata «di Trevi» quando papa Nicolò v (1453) - dopo opportuni lavori di riallacciamento dell'acqua alle sorgenti di Salone - fece erigere una semplice e bella fontana, su disegno di Giovan Battista Alberti, nella località allora detta «dello Trejo» (presso la chiesa di S. Maria in Trivio). E da Trejo a Trevi il passo è breve.