Piazza del Colosseo
Uscendo dalla fermata"Colosseo" della linea B metropolitana, si resta subito colpiti dalle dimensioni dell'anfiteatro, il più grande monumento dell'antichità . La bellezza del Colosseo risalta in modo particolare la sera, quando una potente illuminazione valorizza i tre tipi di colonne: doriche, ioniche e corinzie.
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Dall'ultimo piano si può ammirare l'arco di Costantino, le colonne e l'abside del Tempio di Venere e di Roma, l'arco di Tito e il campanile romanico della Chiesa di Santa Francesca Romana. La costruzione del grandioso edificio venne iniziata da Vespasiano nel 72 d.C., nello stesso luogo in cui si apriva lo stagnum annesso alla Domus Aurea e inaugurato da Tito nell'anno 80.
Si racconta che per le feste inaugurali, che secondo gli storici durarono oltre tre mesi, ci fu l'uccisione di un gran numero di gladiatori, cacce di belve feroci che durarono oltre il 400, allorchà © vennero definitivamente soppressi dall'imperatore Onorio.
Proseguendo sulla destra si possono ammirare le spettacolari proporzioni dell'arco di Costantino, fatto costruire dal Senato per commemorare la vittoria dell'imperatore su Massenzio, al Ponte Milvio.
Parte dei fregi a bassorilievo che lo decorano e che segnano il culmine dell'arte romana, furono tolti a monumenti e archi preesistenti, infatti non rappresentano solo episodi connessi alle gesta di Costantino, bensì si riferiscono ad epiche imprese compiute dai suoi predecessori: Traiano, Adriano e Marco Aurelio.
Da notare infatti sulla parete che guarda al Colosseo, in alto, è rappresentato Marco Aurelio nelle sue lotte contro i Daci; sul lato opposto, episodi delle battaglie sostenute da Marco Aurelio e altre da Costantino.
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Oltrepassando l'arco, su via di S. Gregorio, si arriva al Foro Romano, centro della vita politica, commerciale e giudiziaria dell'antica Roma. Gli edifici più importanti erano le basiliche dove si affrontavano le questioni giudiziarie. Secondo il commediografo Plauto la zona pullulava di avvocati, banchieri e intermediari, negozianti e prostitute, vagabondi e questuanti. Con il crescere della popolazione di Roma, il Foro divenne presto troppo piccolo.
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Nel 46 a.C. Giulio Cesare fece costruire un nuovo Foro, così come fecero altri imperatori, da Augusto a Traiano.
All'interno si possono apprezzare le bellezze di molte opere; nella parte ovest: l'arco di Settimio Severo, la Colonna di Foca, il tempio di Giulio Cesare, di Vespasiano, di Saturno, di Castore e Polluce, la basilica Aemilia e la chiesa di Santi Luca e Martina.
Nella parte est: il tempio di Antonino e Faustina, di Vesta, di Romolo, di Venere e Roma, l'arco di Tito, la basilica di Costantino, la chiesa di Santa Francesca Romana e l'Antiquarium forense.
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Alla fine di via di S. Gregorio, si arriva al Circo Massimo.
Si può subito notare il lungo muro, "spina", che fiancheggiava la pista, oggi diventato un grande prato, aperto al pubblico.
Fu fondato, secondo la tradizione, da Tarquinio Prisco nel luogo dove sarebbe avvenuto il ratto delle Sabine.
Inizialmente in legno, venne arricchito da Agrippa che donò i sette delfini segnagiri per la spina, mentre Augusto innalzò il palco imperiale e l'obelisco, ora in piazza del Popolo. Ma fu Claudio che gli conferì un aspetto monumentale. Le dimensioni attuali di 600 x 200 metri, e la capienza di 250.000/385.000 spettatori, a seconda delle fonti, furono però raggiunte solo con Caracalla. Nel 357 Costanzo II lo dotò di un secondo obelisco, ora in San Giovanni in Laterano. Qui si svolgevano corse dei cavalli e tanti altri spettacoli come i trionfi militari. Oggi, il colossale impianto, quasi scomparso, è coperto da siepi e rilievi.