La tutela del suolo

Il caso del Lago di Nemi e del Lago Albano

Sull'abbassamento del livello idrico. L' inquinamento. Il consumo del suolo. La difesa dei laghi.

Dalla metà  degli anni ottanta i laghi vulcanici dei Castelli Romani hanno iniziato ad abbassarsi in modo lento e continuo. I laghi in condizioni normali tra estate e inverno compiono naturalmente un'escursione di qualche decina di centimetri, questa escursione era d'altronde utilizzata fino a pochi anni fa, tramite gli emissari, come serbatoio idrico per l'agricoltura durante i mesi estivi.

Questa escursione di livello è stata accompagnata da una diminuzione di livello anomala, l'abbassamento riscontrato è dell'ordine del metro, in particolare il lago di Nemi di circa 2 metri e il Lago Albano di circa 1 metro, rispetto al livello normale e secondo dati della Provincia di Roma (1996). Al fine di verificare se l'abbassamento dei laghi fosse dovuto all'andamento delle precipitazioni il WWF, negli anni 90, controllò i dati sulle quantità  di piogge che però non risultavano fondamentalmente modificate, analogo studio fu effettuato nel 1996 dal servizio Geologico della Provincia di Roma che confermò la tesi del WWF dichiarando che il fenomeno dell'abbassamento del livello idrico non era correlato con le precipitazioni e che il fenomeno iniziò intorno al 1987. La Provincia ritenne opportuno analizzare lo sfruttamento della falda idrica profonda che alimenta i laghi.

I risultati sono i seguenti:

  • il prelievo idrico dei Comuni nel 1984 era di 23 milioni di mc/anno;
  • il prelievo idrico effettuato dai Comuni nel 1996 è di 34 milioni di mc l'anno;
  • quello delle industrie è imprecisato, anche se gli uffici comunali indicano 4 milioni mc/anno;
  • la ricarica di acqua in falda che la natura ci mette a disposizione è di 30 milioni mc/anno.

L'abbassamento dei laghi è dovuto perciò all'eccessivo sfruttamento della falda idrica.

E' da rilevare che, una volta scesi sotto un certo livello, la falda profonda non si può semplicemente riempirsi di nuovo o comunque impiegherebbe tempi dell'ordine di qualche decina di anni.

I laghi dei Castelli Romani sono stati, in passato, definiti come i più inquinati d'Italia. Da allora qualche azione positiva c'è stata, ad esempio il Comune di Nemi ha realizzato una conduttura che invia le proprie fogne non più nel lago ma in un depuratore migliorando la qualità  delle acque del lago e il Comune di Castel Gandolfo stà  costruendo una conduttura circumlacuale. A proposito del progetto della conduttura circumlacuale del lago Albano, non ci risulta si tenga conto della differenza tra acque chiare e acque nere e, perciò, anche se diminuirà  l'inquinamento peggiorerà  la diminuzione del livello idrico poichè le acque chiare non confluiranno nel lago.

Il WWF in collaborazione con il Liceo "Ugo Foscolo" di Albano ha condotto insieme ad alcuni studenti un monitoraggio chimico dei laghi. E' stato appurato come in alcuni affluenti e scarichi dei laghi ci siano concentrazioni elevate di fosfati, nitrati e nitriti, agenti inquinanti dovuti ai concimi chimici, alle acque nere e ai detersivi.

Inoltre l'Associazione Ricerca Collettiva, che da anni lotta in difesa dei laghi, rileva spesso, tramite analisi batteriologiche, alte concentrazioni di batteri dovute alle acque di scarico ed ad altre cause.

Gli attivisti del WWF controllando il territorio hanno osservato e poi denunciato alcuni Autospurghi che scaricavano nei laghi o nei fossi e questa è, forse, la causa di alcune elevate concentrazioni di batteri rilevate dall'Associazione Ricerca Collettiva. Spesso abbiamo avuto notizia dai cittadini di autobotti che scaricavano nei laghi non meglio identificate sostanze e alcune volte abbiamo rilevato macchie estese di oli sulla superficie dei laghi.

Per questi motivi il WWF richiede che gli Enti competenti inizino un monitoraggio e un controllo più approfonditi dell'inquinamento dei laghi e non si basi, come avviene oggi, su poche analisi effettuate l'anno precedente e che tenga conto della complessità  di ciò che avviene intorno ai laghi.

E' infatti evidente che le cause dell'inquinamento passato non sono del tutto scomparse e in alcuni casi sono addirittura aumentate. Infatti l'agricoltura intorno ai laghi si basa ancora su concimi e prodotti chimici e non sull'agricoltura biologica. Nel bacino idrico dei laghi ci sono, e continuano ad aumentare, una miriade di piccole e grandi costruzioni abusive e non.

Potenzialmente queste costruzioni hanno un carico inquinante elevatissimo.

Il WWF da alcuni anni ha iniziato ha monitorare il consumo annuale dei suoli. L'effetto della copertura del suolo, dovuta principalmente al cemento e all'asfalto, provoca due effetti. Il primo effetto è l'impermeabilizzazione del suolo che impedisce l'infiltrazione dell'acqua piovana nelle falde e causa numerosi e gravi dissesti idrogeologici. Il secondo effetto è l'aumento del carico inquinante dovuto agli scarichi.

Gli attivisti del WWF per monitorare questo consumo e i suoi effetti fotografano il territorio rilevando l'occupazione del suolo.

Tramite le fotografie sono stati scoperti lungo le coste del lago di Nemi (nel territorio del Comune di Genzano) vari abusi tra i quali un giardino con mura che arrivano fino nelle acque del lago con varie case e una casa costruita su di un antico molo romano. Lungo le coste e nel cratere del lago Albano sono state identificate numerose nuove case e costruzioni varie.

Inoltre grazie alla collaborazione dell'ESA Esrin di Frascati (European Space Agency) che ha messo a disposizione dati satellitari e sistemi geografici informatizzati si stà  realizzando uno studio più approfondito sul territorio.

Si verifica tramite questi controlli del WWF che i bacini idrici dei laghi sono messi in pericolo, oltre che dalle zone urbanizzate esistenti, anche dalle estenzioni urbanistiche dei Comuni limitrofi (Marino, Rocca di Papa, Ariccia) e dalle costruzioni all'interno delle conche dei laghi.

Inoltre il Comune di Velletri adottando una Variante al PRG ha autorizzato una grande urbanizzazione a monte del lago di Nemi cosa che preoccupa fortemente la sezione locale del WWF.

Il WWF Castelli Romani ha realizzato una serie di proposte inviate agli enti competenti nel gennaio del 1995.

Inoltre organizza degli incontri annuali con la funzione di osservatorio per verificare la reale situazione dei laghi e le azioni effettivamente compiute in loro difesa.

Uno dei risultati di queste azioni è la promessa del Comune di Nemi, uno dei primi Comuni ad agire in difesa del territorio, di garantire la protezione delle conche dei laghi e di attuare norme per il divieto di nuove costruzioni.

Altri Comuni stanno dando la loro adesione alle proposte del WWF.

di Roberto Salustri