Hotel al Colosseo Roma
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Hotel San Remo nei pressi del Colosseo
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Hotel Farnesina nei pressi del Colosseo
Hotel, immerso nel cuore della città di Roma e di pregiate rifiniture, offre a tutti i propri visitatori un ambiente accogliente.
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Hotel Fori Imperiali Cavalieri al Colosseo
L'Hotel "Fori Imperiali Cavalieri" è situato in una zona tranquilla di Roma, tra il Colosseo, gli archi di Tito e di Costantino, i Fori Imperiali e Piazza Venezia, nel cuore del centro storico; è perfettamente collegato al resto della città da bus e metropolitana.
Hotel al Colosseo, la meraviglia di Roma
Ci troviamo di fronte al monumento che più di ogni altro ha contribuito
a diffondere il nome di Roma nel mondo, un'icona della
città e della romanità in ogni sua accezione, il cui significato
va ben al di la del suo pregio artistico e architettonico.
Il Colosseo venne edificato a partire dal 72 d.C., e realizzato
sotto la guida di ben tre imperatori che parteciparono alla sua costruzione. Vespasiano ebbe
il merito di concepire la struttura con l'idea di restituire alla città di
Roma una porzione di territorio sottratto da Nerone per costruire
la sua Domus Aurea. Fu poi Tito ad inaugurarlo
nel 79, ma venne completato definitivamente solamente sotto l'impero di Domiziano,
durato dall'81 al 96 d.C. e chiamato Anfiteatro Flavio,
in onore alla dinastia cui appartenevano i tre imperatori.
Si trattò, non soltanto per l'epoca della sua costruzione, di una
vera e propria impresa architettonica, concepito con un diametro di oltre mezzo
chilometro e pensato per accogliere oltre 50.000 spettatori. Dal punto di vista
stilistico, la sua costruzione riprende l'idea del Teatro di Marcello,
con arcate e mezze colonne in stile dorico al piano terra, ionico al primo e
corinzio al secondo. Al terzo piano il Colosseo presenta inoltre un muro pieno,
ornato da pilastri corinzi.
L'enorme impatto visivo che l'Anfiteatro Flavio suscita da sempre,
non ha però impedito ad architetti di tutti i tempi, e particolarmente
a partire dal Rinascimento, di considerarlo al pari di una cava
per materiali da asportare ed aggiungere a palazzi ed edifici in costruzione.
Tale moda fu arrestata solo a partire dal XVIII secolo sotto il papato di Benedetto
XV.
Una vera e propria opera di conservazione inizierà solo con Pio
VIII, agli inizi del XIX secolo.
ROMA, L'ARCO DI COSTANTINO
Sotto Costantino si realizzano a Roma le ultime grandi architetture monumentali
imperali. L'ultimo in ordine di tempo è proprio l'Arco di
Costantino, eretto fra il 312 e il 315, inaugurando la tendenza che si diffonderà ampiamente
nell'architettura tardo-romana e cristiana volta a fare un largo uso
di elementi architettonici e decorativi preesistenti, appartenenti a costruzioni
precedenti.
Si tratta di un'opera a carattere ufficiale, nella quale questo procedimento
risulta particolarmente evidente. Vari rilievi vennero asportati da monumenti
più antichi realizzati in onore di Traiano, Adriano, Marco Aurelio,
i quali subirono persino delle modifiche e la sostituzione delle teste con
quelle di Costantino e Licinio, come accadde per esempio ai tondi adrianei
della "Caccia al Cinghiale" o del "Sacrificio ad Ercole e
Apollo".
A completamento dell'opera vennero inseriti nuovi rilievi, quadri storici
contenenti le illustrazioni delle imprese storiche di Costantino, ma anche
isolate figure tratte dal repertorio tradizionale.
Questi ultimi rilievi presentano un piccolo enigma e una singolarità per
gli studiosi di storia dell'arte. Si presentano infatti con forme e tratti
assolutamente inediti, generando una sorta di sconcerto soprattutto in chi
avesse ben presenti i risultati precedenti della scultura romana.
Le lastre contenenti le rappresentazioni "Discorso dai Nostri", "Congiarium", "Battaglia
di Ponte Milvio", "Assedio di Verona", "Profectio",
sono composte su di un solo piano, con un totale rifiuto dell'impostazione
spaziale, fondandosi unicamente sulla simmetria degli elementi, sulla disposizione
gerarchica e la ritmica ripetizione di forme identiche. Le figure, in sintesi,
perdono quasi interamente ogni carattere di realismo, assumendo un significato
squisitamente simbolico.
Queste opere, in particolare quella del "Congiarium", dove tali
interventi compaiono nettamente e in modo accentuato, sono della massima importanza
per comprendere il definitivo passaggio dal linguaggio artistico greco–romano
a quello del Medioevo cristiano.