Il curriculum perfetto

Pregi e difetti del curriculum vitae

Il curriculum perfetto esiste.
E' quello che colpisce nel segno, che rende concreta la speranza di ottenere un colloquio che consenta di farci conoscere di persona dal futuro datore di lavoro.

Il CV perfetto esiste, ma non esiste "un" curriculum buono per tutte le occasioni. E' necessario valutare di volta in volta le caratteristiche in base all'occasione che si presenta.
Un curriculum può essere inviato in risposta ad un annuncio ben definito e ad una sola azienda, oppure redatto in serie per proporre la propria candidatura in modo unilaterale ad una molteplicità di soggetti.
Entrambi i casi presentano aspetti positivi e aspetti negativi da soppesare opportunamente al fine di ottenere il risultato voluto.

Nel caso in cui si invii un CV in risposta ad un annuncio, il vantaggio principale consiste nella possibilità di raccogliere informazioni sull'azienda, in base alle quali calibrare meglio la nostra candidatura. Ogni dettaglio può essere importante.
Sapere se si tratta di una grande, media o piccola società, conoscere la filosofia aziendale, se possiede filiali sparse per il territorio nazionale, i prodotti o servizi alla base dall'attività, il tipo di mercato, e ogni altro genere di informazione reperibile che possa essere di una qualche utilità.
In generale, mostrare di conoscere a fondo l'attività dell'azienda con la quale ci si confronta è un'ottima norma da seguire, soprattutto in vista di un futuro colloquio.
L'aspetto negativo principale è che molto probabilmente, così come abbiamo risposto noi ad un annuncio, lo avranno fatto anche altri. Come sarà facile intuire, aumentando il numero dei concorrenti, diminuiscono le possibilità di ottenere un colloquio.
Per questo sarà più bello ottenerlo.

Quando si inviano curriculum vitae a più soggetti indistintamente, sarà necessario mantenersi maggiormente su linee generali, senza entrare troppo nello specifico, per non correre il rischio di precludersi possibilità in aziende che ci scarteranno poiché il nostro profilo non risponde "esattamente" alle loro esigenze. Meglio ottenere un colloquio in più per poi accorgersi che non è l'occasione che cercavamo, piuttosto che uno in meno.
In questo caso infatti la quantità gioca a nostro favore, e un CV ben fatto non può non suscitare l'interesse almeno di una fra le tante aziende contattate.
Comunque sarebbe bene non esagerare con la vaghezza al solo scopo di coprire un'ampia gamma di posizioni e possibilità che vadano bene per più aziende anche se diversificate.
Finiremo per scrivere un CV di scarso o nullo interesse.

Anche nel caso in cui si intenda coprire un vasto numero di aziende, sarebbe una soluzione ideale non scrivere un solo curriculum da inviare a tutte, ma almeno uno per ogni tipologia di azienda da contattare, in modo tale da diminuire il rischio di essere identificati con un curriculum anonimo ed eccessivamente vago.

Insieme al curriculum va sempre allegata la "Lettera di Presentazione", poche righe nelle quali esporre in modo più diffuso quali sono le proprie competenze, le motivazioni e le aspirazioni professionali.
Si deve concentrare in poco spazio la giusta quantità di informazioni, in una descrizione che riassuma le nostre caratteristiche e ciò che ci rende la persona adatta al ruolo che si intende ricoprire.
E' di fondamentale importanza, poiché deve contenere tutto ciò che serve per permettere al selezionatore di inquadrare la nostra personalità, le attitudini e le nostre caratteristiche, ovvero tutto ciò che serve per dare un'anima a ciò che altrimenti rimarrebbe un freddo elenco di titoli, date, qualifiche e dati anagrafici.

» Cosa va e cosa non va in un CV